sabato 9 aprile 2016

Teatro delle Bambole

Se cadere imprigionare amo

Suggestioni dal respiro di una crisalide

Canto attoriale: Silvia Cuccovillo // Federico Gobbi // Domenico Piscopo
Canto della regia // Amore nell’allestimento // Canto della scrittura: Andrea Cramarossa

Prenotazione obbligatoria

La trama
Famiglie cadenti in preda alla disperazione; rapporti famigliari usurati dal tempo, dalla bruttezza del vivere, dal lasciarsi vivere e dalla assenza. Una madre, dopo aver abbandonato i propri figli e dopo averli seppelliti nell’incuranza di una dieta anaffettiva colma di forzature e di legami morbosi e deleteri, decide di tornare nuovamente in famiglia. Il ritorno precede la caduta, l’omicidio, la perdita. Di queste persone non resterà alcun ricordo se non in un articolo sgrammaticato di un Quotidiano di provincia nella pagina della cronaca nera. La storia si fonda su un fatto realmente accaduto qualche anno fa in Italia: un giovane adolescente, pingue e un po’ introverso, è preda ideale degli “amici” e “compagni” di gioco. Un giorno, il giovane adolescente, viene sodomizzato dai suoi “amici” con l’ausilio di un tubo ad aria compressa, provocando danni irreversibili all’apparato digerente. I genitori dell’”amico”, soprattutto la madre, reagiscono violentemente, con minacce e insulti, alla denuncia effettuata dai genitori della vittima, “giustificando” l’operato del figlio come una “ragazzata”, uno “scherzo”, un “gioco”. “Se Cadere Imprigionare Amo” è anche la messa in scena, o meglio la ricostruzione romanzata, della famiglia dei carnefici. In quale famiglia possibile, il temibile carnefice, è mai cresciuto per arrivare a perpetrare un simile atto? E il carnefice? Vittima anche lui dell’abbandono o, peggio ancora, del diniego di uno Stato che si fonda sulla “famiglia naturale”?

Il lavoro
Lo spettacolo nasce dal progetto di ricerca “La lingua degli insetti // Cofanetto 3: La Caduta”. L’approccio al mondo immenso e misterioso degli Insetti, mi ha permesso, con stupore, di lasciarmi suggestionare dagli stimoli sensibili dei loro micro movimenti, del loro esistere, del loro “sentire”, aprendo lo sguardo su possibili connessioni con il mondo altrettanto misterioso degli esseri umani. Sul palco, le luci dei fari, si alterneranno a torce e candele. La “quarta parete”, nel continuo gioco di distruzione e di ricostruzione, sarà più volte abbattuta e ricostruita: gli spettatori entreranno nel gioco infame della metamorfosi, talvolta condotto attraverso atti demenziali, altre volte con drammaticità, sfociando spesso nel senso di un vivere grottesco. (Andrea Cramarossa)

Nel 2003 nasce il Teatro delle Bambole quale gruppo di ricerca teatrale per volontà di Andrea Cramarossa. Nel tempo viene formulato e strutturato il Nuovo Metodo di Approccio all’Arte Drammatica, fulcro del lavoro di ricerca. Vengono prodotti spettacoli che partecipano a Festival Nazionali con interesse e successo.
Festival: “Collinarea”; “ItinerAria”; “Fabbrica Europa”; “La Città dei Bimbi”; “Cosmonauti”; “Inventaria”; “Dionisiache”.
Collaborazioni: Regione Puglia; Comune di Bari; Comune di Modugno; Parco Nazionale dell’Alta Murgia; WWF Ufficio Educazione; Teatro Era di Pontedera; Teatro Stabile dell’Umbria; Teatro Pubblico Pugliese.
Premi: 1° premio al FAP Festival Nazionale dell’Arte Performativa.