Pelle Moras
Fedra – Prima Versione
da Racine

con Greta Affanni Alessandra Alberti Renza Alberti Max Chiappano Luca Fini Michela Grossi Andrea Perugi Barbara Pucci Angela Martino Enrica Mosti Aurora Pornin Patrizia Scordo
regia Ileana Falcone
spazio scenico Pelle Moras
costumi Cristiana Suriani
produzione Pelle Moras

Ma chi vedendo un giorno l’angoscia virtuosa
di Fedra suo malgrado corrotta e incestuosa
di un’arte così nobile giustamente ammirato
non andrà col pensiero al secolo beato
da cui nacquero, frutto delle tue illustre veglie,
per la sua gloria eterna sontuose meraviglie.
( Boileau, 1677)

Il mito di Fedra, la regina cretese innamorata del figliastro Ippolito, dopo aver ispirato Euripide e Seneca, subisce varie “rimitoligizzazioni” con il Modernismo e la crisi della cultura borghese. Il mito trova terreno fecondo anche nell’epoca postmoderna, dove diventa un veicolo di espressione e trasmissione di idee politiche e filosofiche.

Questo mito è realtà ardente, è la storia di una colpa presunta- la colpa di un amore proibito, di un amore tabù- che lotta contro per andare oltre un divieto sociale e morale. Un amore che è febbre, incesto,  passione insana di una donna attempata verso un ragazzino a cui rovina la vita perché non lo può avere. Insomma, come farsi annientare dai sentimenti, e annientare con i sentimenti, nel momento in cui ci si rivela la loro natura profonda. Lotta, sconfitta, ardore che squassa, vuoto morale, dolore esistenziale. C’è un ragazzo vergine e insicuro, Ippolito, castrato da suo padre Teseo, re potente e marpione, che lo fa ammazzare quando gli viene presentato come rivale. Teseo, re potente e marpione, li ammazza tutti i rivali, o castra, per esempio impedisce a sua nipote Aricia di avere un uomo e quindi un figlio che gli possa cavare il trono. C’è anche l’amore puro, tra i due castrati, Ippolito e Aricia, atto di ribellione verso i grandi: i regnanti, esseri che godono di una posizione assai superiore alla comune umanità, brancolanti nelle tenebre della loro perversione o della loro cecità intellettuale. Ribellione: essere diversi, sottrarsi, essere monogami, essere puri, fuggire con l’anello al dito, morire di onestà, rinunciare al Regno.

Noi ci siamo ispirati al testo di Racine, ma abbiamo avvicinato le parole a chi le dice.

Pelle Moras

Nasce nel 2008. L’intento è quello di avvicinare sempre più persone a quella che crediamo essere un’espressione d’arte che diventi accessibile a tutti. Nel corso di questi anni si sono avvicinati al gruppo persone con le più svariate esperienze ed aspettative. Alcune stimolate dalla novità o dalla voglia di mettersi in gioco, altre semplicemente come diversivo, altre ancora più convinte dal ‘sacro fuoco dell’arte’. Tutte, però, hanno vissuto la passione, anche se solo per quel momento. In qualcuno continua. Pelle Moras sostiene il teatro come forma di espressione creativa e come esperienza di sperimentazione e ricerca personale.

2009 – La casa di Bernarda Alba di F.G. Lorca

2010 – Argonauti