M A R C I A T O R I” è un happening che conclude la prima parte di un lungo laboratorio tenutosi quest’inverno al Liceo Scientifico A. Vallisneri e con la partecipazione straordinaria di alcuni allievi del Liceo Artistico Passaglia, entrambe scuole di Lucca.

Durante il percorso, iniziato con la vittoria di un bando indetto dalla Provincia da parte dell’ex allieva Arianna Menconi, gli studenti sono stati stimolati a riflettere sul concetto di ATTESA attraverso la RESISTENZA FISICA e MORALE. “RESISTENDERE” è il neologismo che potrebbe – un giorno – dare il titolo definitivo a questo percorso che ha prodotto una quantità di materiale ad oggi impossibile da condensare senza correre il rischio di tralasciare parti ancora non bene “digerite”. Il testo/pretesto su cui i partecipanti sono stati chiamati a lavorare è un libro scritto nel 1979 da Stephen King sotto lo pseudonimo di Richard Bachman; “La Lunga Marcia”.

In un futuro distopico, una dittatura militare organizza ogni anno una Marcia che prevede cento partecipanti su base volontaria: una volta selezionati, i concorrenti dovranno marciare senza fermarsi oppure scendere sotto i due chilometri l’ora, pena un richiamo noto anche come “ammonizione”. Dopo tre ammonizioni si riceve il “Congedo”, una sorta di spietata esecuzione da parte di alcuni soldati armati di fucile che seguono il gruppo dei marciatori a bordo di un cingolato.

Il cammino forzato è stato il motore che ha generato le esperienze laboratoriali più interessanti in questi mesi e la decisione di far cominciare l’happening due ore prima della convocazione ufficiale del pubblico, rispecchia la volontà di condividere il valore profondo di un’attesa che mischia preoccupazione, fatica, eccitazione, rabbia con le persone che interverranno e che saranno chiamate ad ATTENDERE l’arrivo dei Marciatori. I ragazzi infatti, partiranno alle 18 e 30 e percorreranno dieci chilometri a piedi attraversando le zone industriali di Perignano e Ponsacco ascoltando attraverso degli Ipod la Nona Sinfonia di Ludwig Van Beethoven: le tracce musicali – modificate in modo da presentare interruzioni casuali che equivalgano alle ammonizioni – saranno la loro “pila energetica”, destinata a consumarsi inesorabilmente come la vita stessa delle persone. Tra di loro ci saranno un solo vincitore e molti vinti; ma una volta varcata la soglia del Teatro di Lari, la loro esperienza tenterà di superare i confini del vissuto privato per divenire metafora esistenziale che riguarda noi tutti.

Questa crescita consapevole avviene attraverso la restituzione delle parole scritte nel 1992 da Roberto Scarpa nel testo originale dal titolo “Il Maratoneta”, durante la quale i ragazzi non esporranno le proprie emozioni attraverso disposizioni registiche bensì improvviseranno sulla base delle riviviscenze laboratoriali e non, interagendo la parola con alcuni oggetti che li attenderanno nello spazio teatrale ma di cui loro non disporranno fino alle 21 di Martedì sera.

Vi Attendiamo.