sabato 27 novembre 2015

Non è facile scherzare con la morte, si sa. Non è facile sapersi prendere in giro e inquadrare la nostra esistenza dentro un percorso che, come natura vorrebbe, ha un inizo e una fine. Così come non è facile essere spettatori di questa fine o, dell’arrivo se preferiamo, senza che ci sia la possibilità che questa fine, o questo arrivo, possa essere accompagnato da un applauso.

Ecco che davanti alla fine del prossimo diventiamo tutti buoni, sensibili alle disgrazie altrui, increduli che sia successa una cosa così definitiva… Come se davvero sotto sotto pensassimo che l’uomo potesse vivere in eterno.

Achille Campanile, dall’alto della sua genialità così semplice e diretta accompagnata dal suo immancabile sarcasmo, racconta una storia ricca di metafore, doppi senzi e verità esistenziali allo stesso tempo, mettendoci di fronte, in modo tanto comico quanto reale, alla recita che l’uomo interpreta al cospetto della morte.

Quale momento migliore della fne di una vita per capire quanto le persone possano essere false, arriviste, calcolatrici o realmente amiche, vicine e fedeli?

La Compagnia Laboratorio SF affronta il testo e la messa in scena cercando di rimanere fedele alla scrittura dell’autore e reinterpretandola in mdo originale, dando vita ad una giostra di personaggi, giocando mo’ di commedia, scherzando con i fantasmi di questa opera e (forse) anche quelli della propria esistenza.